Fateci caso. Quando in un film di Quentin Tarantino vanno in scena cibo e bevande è sempre l’annuncio – efficacemente teatrale – di una svolta che avviene nel perimetro della narrazione, nella trama o nell’approfondimento di un personaggio. Lo si nota – e sono solo alcuni esempi – negli incontri al bar in “Le iene”, in “Bastardi senza gloria” nella taverna e nel dolce del nazista Hans Landa (uno dei cattivi meglio riusciti nella storia del cinema); nella zuppa di “The Hateful eight”. E, in particolare, nei due “Kill Bill”.

Soffermiamoci brevemente su questa mirabile coppia di lungometraggi del 2004. La killer Vernita Green, una “vipera mortale” assoldata da Bill, si è rifatta una vita. Prepara il pranzo per la figlia Nikki appena tornata dall’asilo ed ecco che finisce accoltellata in cucina, dopo avere invano cercato di freddare l’antagonista Black Mamba, ossia la Sposa incinta e quasi morta a inizio film. Vernita teneva nascosta la pistola in una scatola di cereali marca “Kaboom” (semina visiva di ciò che si raccoglierà nella sezione cartoon nel terzo capitolo del film).

Lo svelamento della vera identità di Hattori Hanzo, artefice di micidiali spade in quel di Okinawa, avviene mentre questi prepara il sushi nella locanda dove si è ritirato in pensione. 

Il film prosegue. Un convivio di criminali della Yakuza di Tokio, atto d’esordio al vertice di O-Ren, altra vipera al soldo di Bill, finisce con una fulminea decapitazione. Qui, come in tanti altri momenti del cinema di Tarantino, il sangue fonte di vita scorre copioso.

Il cibo agisce anche quando manca in scena. Gli “88 folli”, esercito personale di O-Ren, fedeli al nome e alla fama in ogni dettaglio, chiedono allo spaventato gestore della “Casa delle foglie blu” quattro pizze al salame. Anche se non sono comprese nel menù. Non è che il preludio alla carneficina che si scatenerà di lì a poco, con il braccio di Sophie Fatale troncato di netto dalla spada di Hattori Hanzo brandita dalla Sposa.

Secondo capitolo. L’apprendistato di Black Mamba presso il crudele e micidiale guru Pai Mei ha un punto di svolta quando la Sposa riesce finalmente a usare le bacchette per pescare il riso dalla ciotola.

Un altro killer assoldato da Bill per il massacro di Sposa e seguito a El Paso, suo fratello Budd, prepara con consumata perizia di alcolista un cocktail poco prima di essere morso mortalmente da un serpente, guarda caso un black mamba. Condivide il drink con la perfida monocola Elle Driver, che gli fa trovare il rettile in mezzo a un mucchio di banconote.

Riunita la famiglia a fine film, Bill prepara gustosi tramezzini alla figlia, dopo averne rivelato l’esistenza all’incredula Sposa che la credeva morta dopo il massacro di El Paso.

Ed è una poderosa sequela di sorsi di tequila, il proverbiale bicchiere della staffa, ciò che Bill tracanna poco prima di morire per effetto dell’invincibile tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita. Mossa che Beatrix, ossia la Sposa, ha appreso da Pai Mei e puntualmente applica, ciliegina sulla torta, per assaporare il piatto freddo della vendetta.

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